Cos’è il Cohousing

Significato del termine e origine del fenomeno

Il termine COHOUSING significa co-abitare: indica uno stile di vita nuovo che combina l’autonomia dell’abitazione privata con i vantaggi di servizi, risorse e spazi condivisi.
Il cohousing e i condomini solidali possono rappresentare una delle risposte concrete per costruire e ritrovare dimensioni perdute di socialità, di aiuto reciproco e di buon vicinato.

Il cohousing nel mondo

La prima esperienza di cohousing fu realizzata nel 1972 nei pressi di Copenaghen in Danimarca. Da allora vi è stata una progressiva diffusione in nord Europa (Regno Unito, Olanda, Svezia, Germania) e negli Stati Uniti.
Oggi esistono oltre 600 comunità di cohousing in Danimarca e numerose simili esperienze in nord Europa. Ci sono già più di 100 cohousing negli Stati Uniti e un altro centinaio è in via di realizzazione. Anche il Canada e l’Australia hanno visto lo sviluppo di numerose comunità. In Danimarca,inoltre, si sta avviando perfino la costruzione di interi quartieri di città seguendo il modello del cohousing.

Cohousing: perché?

Le MOTIVAZIONI che portano a realizzare una comunità residenziale nascono dal desiderio di recuperare la dimensione di socialità e aiuto reciproco, il senso della comunità, che contrastano l’emarginazione e riducono lo stress e la complessità della vita nella società moderna. La condivisione di beni e servizi permette un considerevole risparmio energetico ed economico, facilitando la gestione delle attività quotidiane.

Il cohousing oggi si prospetta quale strategia di SVILUPPO SOSTENIBILE in grado di dare benefici sia sul piano sociale che ecologico; se da un lato, infatti, la condivisione di spazi, attrezzature e risorse agevola la socializzazione e la cooperazione tra gli individui, dall’altro questa pratica, unitamente ad altri “approcci” quali la costituzione di gruppi d’acquisto interni,   della banca del tempo, ecc. favoriscono il risparmio energetico e diminuiscono l’impatto ambientale.

Le caratteristiche fondamentali

L’idea alla base delle comunità residenziali è la PROGETTAZIONE PARTECIPATA: questa riguarda sia il progetto edilizio vero e proprio – concepito in modo da facilitare i contatti e le relazioni sociali – sia il progetto di comunità: cosa e come condividere, come gestire i servizi e gli spazi comuni, quali attività sviluppare all’interno della comunità e aperte all’esterno.

Diventa quindi imprescindibile la cura delle relazioni tra le persone e la condivisione di pratiche quotidiane come cucinare, gestire i bambini, usare l’auto in comune, fare un orto, ecc.